Era lì da un po’ che mi guardava. Non cedevo al suo fascino in parte perché “mille libri da leggere” (anzi, 1001) è in parte perché io lo so come sono fatto: poi mi prende la nostalgia e di Guccini di nostalgia ne ho già un buon carico. Stavo per metterlo in valigia, è finito sul comodino e due ore dopo era già andato: Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto mi aveva salutato.

francesco guccini

Nella narrativa del Maestro di Pavana domina quella patina di ricordo intriso di malinconia nostalgica che ben si adatta allo stato d’animo che ho descritto. E benché non si tratti delle sue pagine più memorabili, i racconti ruvidi di una Italia (un mondo?) che non c’è più creano comunque una sorta di dipendenza e – soprattutto – scatenano un pensiero inevitabile.

Cosa sarebbe successo se il racconto del matrimonio fosse stato musicato e fosse diventato ballata? Quanto avremmo goduto della storia del sarto quasi sempre ubriaco con in sottofondo la chitarra di Flaco Biondini? Quanto avrebbe commosso il sax di Marangolo nel narrare le giornate della contadina poetessa?

Eh già, la nostalgia è una bruttissima bestia. Capace persino di diventare colore: stoviglie color nostalgia.

Bella, d’una sua bellezza acerba, bionda senza averne l’aria, quasi triste come i fiori o l’erba di scarpata ferroviaria.

SCHEDA LIBRO
Autore: Francesco Guccini
Titolo: Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Bestsellers
Anno di pubblicazione: 2015
Pagine: 115
ISBN: 978-8804669616
Prezzo (Amazon.it, 15% sconto): cartaceo copertina flessibile: € 9,35; eBook: € 6,99

LINKOGRAFIA
Il Guccio racconta la sua fatica letteraria (Fonte: YouTube)

  • 6.5/10
    - 6.5/10
6.5/10

Riassumendo

Questi racconti sono un viaggio attraverso il tempo e i registri narrativi, e riportano in vita per noi esistenze minime, destinate a essere dimenticate se non giungessero le parole a rievocarle. Francesco Guccini si conferma ancora una volta come uno dei più grandi cantori della nostra provincia e del suo epos perduto, con la sapienza e l’infinita pazienza di chi sa esercitare ogni giorno il setaccio della memoria per far riaffiorare dettagli, immagini ed emozioni che sono nutrimento per il presente e il futuro

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