Oggi ci droghiamo di Netflix e SKY On Demand quindi abbiamo perso un po’ l’abitudine, ma una volta in tivvù c’erano quegli infiniti blocchi pubblicitari – generalmente posizionati ad arte – che da una parte ti consentivano di sgranchire le gambe ed esprimere l’efficacia del sistema urinario e dall’altra spegnevano l’attenzione verso la trama. Devo essermi rimasti sottopelle perché durante la lettura de La città sepolta di James Rollins me ne sono tornati in mente alcuni.

Il primo era la rappresentazione epica di uno scontro calcistico fra le star del pallone dell’epoca e una massa di diavolacci-similalieni dotati di maschera tipo Hannibal Lecter e cattiveria infinita. Ecco, i cattivi di Rollins hanno la stessa profonda convenzionalità che li rende spessi più o meno come un foglio A4: sai esattamente cosa aspettarti (anche perchè il gruppo, guidato da un Ministro, è noto come la Gilda, ed è tutto dire…) e – come per lo spot Nike – sai benissimo che alla fine ci sarà Cantona ad aprirli in due come una anguria. Imprevedibilità: zero cubico.

Poi ogni tanto partiva una pubblicità, generalmente in bianco e nero o dai vaghi colori seppiati, in cui non capivi semplicemente un cappero: atmosfera rarefatta, musica tra il misterioso e l’ammorbante, protagonisti con corpi di perfezione scultorea e volti belli in modo sovraumano: dopo dodici frame avevi già capito che si trattava dell’ennesima pubblicità di un profumo e che dovevi rassegnarti al non sense più profondo. Magnifico: un intero comparto industriale che aveva deciso di dedicarsi ad un solo strato narrativo.
Ecco, La città sepolta – con i suoi risvolti quasi mistici, la telepatia, la Regina di Saba, misteriose esplosioni di energia, la scomparsa civiltà di Ubar, i servizi segreti, la tempesta magnetica… – è una via di mezzo fra un filmone hollywoodiano e la pubblicità di j’adore.

Infine, ci sono io: mi muovo per la stanza in un lucido bianconero con una giacchetta che gnanca-se-i-me-paga e con lo sguardo perso verso un infinito variabile esclamo “Ho letto La città sepolta perchè… perchè… non so perchè.” Chiudo il libro e ordino una boccetta di Jagermeister. Buonanotte.

SCHEDA LIBRO
Autore: James Rollins
Titolo: La città sepolta
Traduzione: Marco Zonetti
Editore: Nord
Collana: Narrativa Nord
Pagine: 528
ISBN: 978-8842914976
Prezzo (Amazon.it, 15% sconto): cartaceo copertina flessibile: € 5,87; eBook: € 5,99

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Riassunto

Penisola Arabica, 300 d.C.
Ubar era la città più ricca e ammirata dell’antichità, ma un giorno scomparve agli occhi degli uomini, sepolta sotto una tempesta di sabbia. La chiamano l’Atlandide del deserto… Londra, oggi. Un’esplosione distrugge la Galleria Kensington, l’ala del British Museum riservata ai manufatti arabi. È stato un attentato? O uno strano fenomeno naturale, come sembra dalla registrazione delle telecamere di sorveglianza? Ma la curatrice della collezione, Safia al-Maaz, scopre tra le macerie un oggetto sorprendente.
Arabia, oggi.
L’agente della Sigma Painter Crowe, che partecipa alle indagini, deve scoprire quale segreto nasconde la città perduta di Ubar: ma il deserto non è l’unica minaccia che dovrà fronteggiare… Da Londra al golfo Persico, da Washington al deserto arabo, quella che sembra un’affascinante sfida scientifica, si trasformerà presto per Painter e Safia in una sfida mortale, un percorso a ostacoli, di enigmi, misteri e trappole letali.

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