Sono abbastanza certo di aver approcciato Barbusse con il libro sbagliato. Mi spiego: l’autore francese, noto ahilui anche per una agiografia di uno dei più feroci dittatori della storia dallo sfortunato titolo “Stalin. Un nuovo mondo visto attraverso un uomo” (…), diede alle stampe nel 1916 un romanzo basato sulle sue esperienze al fronte durante la prima guerra mondiale. Barbusse era ferocemente comunista e antimilitarista, ma faceva parte di quella schiera di veri uomini che non volevano che il pacifismo fosse scambiato per viltà. Si arruolò, combattè, ottenne due citazioni al merito e una volta rientrato dal fronte pubblicò “il fuoco”, iperrealistico e toccante ritratto della vita di trincea.

Henri Barbusse in divisa durante la prima guerra mondiale
Henri Barbusse in divisa durante la prima guerra mondiale

Avrei dovuto partire da lì: ma vuoi per la passione per la pura successione cronologica, vuoi per una specifica citazione di Borges, ho finito per mettere il naso nelle pagine (elettroniche) di L’Inferno, tra l’altro disponibile gratuitamente in ebook sul sito del progetto Liber Liber, esattamente a questo indirizzo.

L’Inferno racconta la storia di un uomo stanco di vivere come solo un francese può raccontare che soggiorna in una pensione di provincia: il lettore non apprende nulla del protagonista, solo una vaga indicazione anagrafica, una mollezza esistenziale insostenibile, la tendenza a interiorizzare tutto, persino il colore del tappeto della sua casa temporanea:

“Mi fermai, in piedi, di fronte allo specchio, in mezzo a quella camera, dove avrei abitato per qualche tempo. Guardavo la camera e guardavo me stesso.
Era una stanza grigia con un odore di chiuso e di polvere. Vidi due seggiole, una delle quali reggeva la mia valigia, due poltrone dalle spalle magre e dalla stoffa grassa, una tavola con una coperta di lana verde, un tappeto orientale di cui l’arabesco, ripetuto senza fine, cercava di dare nell’occhio. Ma in quel momento della sera, quel tappeto era colore della terra.
Tutto ciò mi era sconosciuto. Eppure, come lo conosceva tutto ciò! Quel letto di finto mogano, quella toeletta fredda, quella disposizione inevitabile dei mobili, e quel vuoto tra quei quattro muri”

D’un tratto, dalla stanza accanto giungono dei rumori che sembrano accenderlo per un istante (suvvia, è successo a chiunque abbia dormito una notte in albergo): il protagonista trova un buco nella parete che gli consente di osservare senza essere (forse) visto, e passerà i giorni successivi a spiare incontri amorosi, convegni di dubbia moralità, infiniti dialoghi fra personaggi improbabili. il che sarebbe anche intrigante se non fosse che – mi si perdoni la facile ironia – il romanzo diventa, pagina dopo pagina, davvero Barbu-oso. Segno del tempo: ciò che poteva risultare sconvolgente (e quindi intrigante) all’inizio del secolo scorso, ha perso inevitabilmente verve con il passare dei decenni e con il mutare dei costumi.

barbusse inferno

SCHEDA LIBRO
Autore: Henri Barbusse
Titolo: L’Inferno
Traduzione: Giannetto Bisi
Editore: Liber Liber
Collana: Classici
Pagine: 218
ISBN: 978-8868366988
Prezzo: download gratuito da http://www.liberliber.it/online/autori/autori-b/henri-barbusse/linferno/

PROGETTI
1001 libri da leggere
N. 238 – L’Inferno di Henri Barbusse
Letti: 80; Da leggere: 921

  • 5.5/10
    - 5.5/10
5.5/10

Riassumendo

Con un gusto moderno, ahinoi lungo ed evitabile

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