Sono ragionevolmente certo che Bill Bryson non si arrabbierebbe troppo scoprendo che credo stia invecchiando. Voglio dire, è una questione puramente anagrafica, e lo stesso autore ci scherza sopra con la solita arguzia in questo nuovo viaggio attraverso la Gran Bretagna che – a venti anni di distanza dal memorabile “Notizie da un’isoletta” – lo vede nuovamente protagonista di un personalissimo on the road nella meno europea delle nazioni del Vecchio Continente.

piccola grande isola Bill Bryson

(sto aprendo una parentesi che durerà degli interi paragrafi perché voglio che sia chiara una cosa: io adoro Bill Bryson.

Devo a Bryson alcune delle più fragorose risate mi siano mai state provocate da una pagina scritta; a distanza di anni, la scena della panettiera parigina e del castoro morto ancora mi portano le lacrime agli occhi, e ricorderò per sempre le occhiate di purissimo disagio scoccatemi mentre mi asciugavo una sorta di bava prodotta dal tentativo di soffocare il sussultare che mi aveva causato “In un paese bruciato dal sole”. Ero in treno, da qualche parte fra Brescia e Desenzano, quando ancora esistevano gli scompartimenti.

Ho regalato libri di Bryson a chiunque amassi veder ridere. Ho consigliato un libro di Bryson a chiunque avesse bisogno di un attimo di respiro. Ho cercato un libro di Bryson in una libreria londinese solo per vedere se la copertina fosse veramente così brutta come aveva dichiarato in una intervista rilasciata a un oscuro sito americano. Lo era.

E – per l’amor del Cielo – non sto dicendo che “Piccola grande isola” non sia un libro da leggere. In alcuni passaggi farebbe ridere persino un tifoso dell’Atletico Madrid dopo la finale di Champions, giuro).

Sto solo pensando che, per una volta, oltre a farmi ridere Bryson mi ha fatto tenerezza: nel suo splendido modo di avvisarci della incapacità umana (inglese, in questo specifico caso) di prendersi cura della natura e del Passato, di musei in decadenza e parchi cittadini, non ho potuto sopprimere il pensiero del nonno che bonariamente avvisa, avverte, consiglia. E poi si incacchia orribilmente, ma con quello spirito votato al “non dovrebbe essere così” che fa rima solo e soltanto con il buonsenso, e non con il banale e trito “si stava meglio una volta, quando…”.

Questo è un grazie irrispettoso, me ne rendo conto. Ma è tanto, tanto sentito.

SCHEDA LIBRO
Autore: Bill Bryson
Titolo: Piccola grande isola
Traduzione: I. C. Blum
Editore: Guanda
Collana: Narratori della Fenice
Anno di pubblicazione: 2016
Pagine: 476
ISBN: 978-8823514591

ACQUISTO
Copertina flessibile: 18,70 € disponibile ebook: SI (mobi, epub), 9,99 €

  • 7.5/10
    - 7.5/10
7.5/10

Riassumendo...

Ironico, divertente, in alcuni aspetti persino tenero: da leggere, come tutta la bibliografia di Bill Bryson

Rispondi