(A5 – colpito)
La battaglia navale di Marco Malvaldi fa ancora una volta centro. Perché cavolo, attacchi le prime pagine e sai già cosa aspettarti: l’intuito del barista (anzi, barrista) più detective della storia, l’ironia venata di verità sulla Vita dei pensionati, l’apparente durezza del vicecommissario, le bocce di Tiziana. Lo sai, te li aspetti, eppure te li godi ampiamente, anche quando il romanzo è un po’ più sottile del solito e il purissimo divertimento letterario sembra tramontare dopo poche, pochissime ore.
(B5 – colpito)
Eppure, Marco Malvaldi regala ogni volta qualcosa di più, con quell’istintiva e straordinaria capacità di dare l’impressione di raccontare sussurrando all’orecchio di ogni lettore: in “La battaglia navale” mi sono goduto prima uno splendido riferimento a quel Rocco Schiavone nato dalla penna di Antonio Manzini, efficace esempio di un gran personaggio (e grande autore) del giallo all’italiana, e immediatamente dopo delle pagine di assoluto apprezzamento per un popolo e un paese – il Portogallo – che conservano un posticino nel mio cuore.
E allora evviva Marco Malvaldi, evviva la sua capacità di regalare spunti e toscanismi di altoissimo livello, insieme ad una narrazione che si fa diveritimento, riflessione, commossa partecipazione. In estrema sintesi: C5, colpito e affondato.
SCHEDA LIBRO
Autore: Marco Malvaldi
Titolo: La battaglia navale
Editore: Sellerio
Collana: La memoria
Anno di pubblicazione: 2016
Pagine: 178
ISBN: 978-8838934865
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8/10
Riassumendo
I vecchietti del BarLume: serve altro?