Dopo “il quinto giorno”, che avevo massacrato qualche mese fa, e il “Il quarto uomo“, su cui mi accingo a fare più o meno lo stesso, mi sento di poter serenamente affermare che per quanto mi riguarda non ci sarà una “terza volta” con i romanzi di Franz Schätzing.

copertina il quarto uomo

Capita che fra un autore e un lettore non scocchi la scintilla, e non c’è nulla di male: semplicemente, stile e capacità narrativa toccano delle corde personali che sono inevitabilmenti diverse per ognuno di noi (altrimenti non si spiegherebbe come faccia mia moglie a non amare infinitamente Tibor Fisher). Più nello specifico, quando si tratta di letteratura io sono assurdamente umorale ed epidermico, e se c’è una cosa che faccio una fatica del diavolo a gestire è l’allungamento del brodo.

Il giovedì guardiamo Masterchef e il paragone è immediato e inevitabile: chiudo l’ultima pagina de “Il quarto uomo”, indosso una curiosa commistione di stile italico e accento americanissimo e guardo Schätzing negli occhi esclamando: “Questo libro è dilusione: vuoi che lego o vuoi che muoro?“.

bastianich meme

Il punto è questo: la storiella si farebbe anche leggere e potrebbe – vagamente – assumere la dignità di un thriller se non fosse stiracchiata al punto di diventare più trasparente di un foglio di carta velina. Tralasciando che l’idea di un gruppetto di militari che trovano un tesoro durante la Guerra del Golfo non mi appare originalissima (…), il contesto potrebbe avere una vaga speranza di funzionare se si creasse una sfrenata corsa verso il finale. Purtroppo si passeggia, e passeggiando si pensa, e pensando si prevede con una certa precisione come andrà a concludersi il tutto.

Il che, per un presunto thriller, è peccato mortale.

SCHEDA LIBRO
Autore: Franz Schätzing
Titolo: Il quarto uomo
Traduzione: L. Ferrantini
Editore: Nord
Collana: Narrativa Nord
Pubblicazione: ottobre 2015
Pagine: 464
ISBN: 9788842926535

  • 4/10
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Riassumendo

Una buona sforbiciata e un po’ più di ritmo non avrebbero guastato…

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