La metropolitana regala sempre delle occasioni di pensiero e, perché no, persino delle gradevoli madelaine.

Linea rossa, convoglio semipieno, incontro in stile “Carramba che sorpresa” fra due amiche, una delle quali portatrice sana di un frugoletto biondo dell’apparente eta’ di cinque anni, occhio azzurro come il cielo d’aprile e l’istintiva capacità di attirare sguardi e simpatia di tutto il vagone. Esauriti i convenevoli sulle vicissitudini sentimentali delle due negli ultimi anni, scatta inevitabilmente il coinvolgimento del marmocchio, a cui viene rivolta la classica – e maledettissima, a quell’età – domanda: “e tu, cosa vuoi fare da grande?”.

“Il pittore”

“Ma che bravo, ti piace disegnare eh, e vuoi fare i quadri!”

“No, voglio dipingere le camere e i muri”

Il bimbo scala ulteriori posizioni nella mia classifica dei più simpatici della settimana: invece di una vocazione da astronauta o da calciatore, vuol fare l’imbianchino, e chissà quanto immagina di migliorare la vita di altri bambini con pareti rosse e gialle e blu. E’ quell’istintivo amore per i colori e la Bellezza unito alla (altrettanto) istintiva intenzione di fare qualcosa per gli altri che mi commuove sempre un po’, perché così evidentemente insita nell’animo umano.

Mi è venuta immediatamente in mente una fase della mia infanzia in cui ero straconvinto di sapere come mi sarei guadagnato da vivere. Nei suoi sogni bambini, il piccolo Alf scelse un mestiere intrigante e complesso: avevo deciso, era definitivo, che sarei stato quello che disegna gli atlanti e DECIDE di che colore fare ogni nazione.

atlante colorato

Mi immaginavo sempre in viaggio, due settimane in Kenia per decidere come colorare quello stato africano (verde, oh si, verde), un mesetto in Colombia (gialla, per quella sua luce meravigliosa) e poi via di nuovo in aereo, che mi aspetta prima una riunione con i tedeschi incacchiati perché li ho fatti grigi e un viaggio verso il Laos per stabilire il destino cromatico del Far East.

Ho provato a fare un giro su Linkedin: la ricerca “uomo che decide i colori degli stati sulle mappe” non restituisce alcun risultato. Peccato, certe inclinazioni infantili andrebbero onorate.

3 pensiero su “Di bambini, colori e altre sciocchezze”

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