Leggendo La macchina del tempo, che è datato 1895, ho capito qualcosa in più della fantascienza distopica contemporanea (e lasciamo perdere per un attimo il fatto che questo 2020 sia un’enorme distopia diventata realtà…).
Il concetto non è ancora chiarissimo nella mia mente ma cercherò di renderlo il meno fumoso possibile partendo da un dato storico: non sono certo che Wells sia stato il primo a immaginare un viaggio in avanti (e indietro) nel tempo, ma di certo è stato uno dei primi autori a immaginare dei mondi alternativi partendo da una feroce critica sociale della sua contemporaneità.
Il 1895 in cui il diciannovenne Wells ottiene spazio con il suo La macchina del tempo sul The Science Schools Journal è un anno di pienissima epoca vittoriana, in cui ci si confronta fra darwinisti cinici e ottimisti nel progresso comunque vada. Wells ci gioca sopra un bel po’, descrivendo un mondo – raggiunto grazie a una macchina del tempo che assomiglia a una Panda scassata – in cui gli eredi della classe dirigente pascolano allegri (e privi di intelligenza) in superficie, salvo poi essere massacrati durante la notte da orde di discendenti della classe operaia (anch’essi ormai privati di lucidità umana).
E’ qui che mi son fermato un istante e ho pensato: ma non è che la fantascienza in generale e le ricche distopie degli ultimi anni letterari riflettano semplicemente le crisi (intellettuali, valoriali, sociali) del presente in cui sono scritte? Ho lasciato e lascio la domanda aperta, con l’idea di tenerla in sottofondo nelle prossime letture di genere.
SCHEDA LIBRO
Autore: H. G. Wells
Titolo: La macchina del tempo
Editore: Einaudi
Pagine: 122
ISBN: 978-8806240363
PROGETTI
La lista dei 1001 libri da leggere
n. 197 – La macchina del tempo, H. G. Wells
Letti: 120
Da leggere: 881
Quarta di copertina
Un inventore mette a punto una macchina del tempo con la quale riesce a raggiungere l’anno 802 701. Vi trova un mondo diviso in due razze umane: gli Eloj, creature delicate e pacifiche che conducono una vita di svaghi, e i Morlock, esseri pallidi e ripugnanti che vivono nei sotterranei.