Il guaio con i grandi classici è sempre quello: non è che puoi pensare di scriverci una recensione sopra ed anche il tradizionale “due parole sulla trama” rischia di perdere clamorosamente di significato.
Prendi La morte di Ivan Il’ič. Che fai, ti metti a lodare lo stile asciutto, eppure così evocativo, di Tolstoj? Ti dedichi alla descrizione della sottilissima ironia con cui l’Autore demolisce un-morso-alla-volta le basi stesse della borghese russa a lui coeva? O pensi di cavartela sottolineando che è il racconto di una vita assolutamente normale, di una carriera fatta un passo alla volta, di un matrimonio senza i fuochi d’artificio dell’amore ma in fondo neppure così sbagliato, di una esistenza convenzionale e piatta se letta dal lettore (oltretutto moderno) e non con gli occhi soddisfatti del protagonista?
Non avrebbe gran senso, ne convengo pienamente. E allora non resta che affidarsi alle sensazioni personali: da una sorta di quieta lettura iniziale, benché ne sia chiaro fin da subito il finale, ad un disagio quasi fisico nella descrizione dell’evolversi della malattia, narrata quasi con un flusso di coscienza e capace di muoverti – in-vi-ta-bil-men-te – qualcosa nel petto.Poi ti fermi, e ti rendi conto che il punto che ti ha commosso è chiarissimo: fra parenti che minimizzano e medici che inducono a false speranze, l’unica voce che si erge chiarissima, limpida, è l’unica che dice tutta la Verità, ed è quella del giovane Gherassim. E allora le ultime parole di Ivan Il’ič emettono davvero tutta la loro luce.
SCHEDA LIBRO
Autore: Lev Nikolàevič Tolstòj
Titolo: La morte di Ivan Il’ič
Editore: Rizzoli – BUR
Pagine: 97
ISBN: 978-8817020855
Prezzo (amazon.it, 15% sconto): ebook: € 0,99, cartaceo con copertina flessibile: € 7,65
PROGETTI
1001 Libri da leggere
n. 165 – La morte di Ivan Il’ic: Lev Tolstoj
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