Tutta colpa, credo, del ricordo adolescenziale dell’omonima pellicola di Jean-Jacques Annaud, con una strepitosa – e francamente splendida – Jane March a interpretare la parte della protagonista: una ragazza di poco più di quindici anni che a a Vĩnh Long, cittadina sul fiume Mekong nell’Indocina francese, intreccia una relazione sconveniente per età e differenza di razza con il figlio di un ricco cinese. Ricordo vagamente una pellicola densa, persino romantica, appiccicosa dell’umidità del sudest asiatico, acceso da caldo e colori.

Ecco, mi aspettavo di leggere pagine che fossero dominate dallo stesso clima narrativo. Intimamente, lo temevo persino un po’, per quell’incontro così inopportuno, a dire poco.

Non mi aspettavo un romanzo dominato vertiginosamente dall’odio.

Con uno stile sincopato e a tratti anche ostico, che transita senza soluzione di continuità fra prima e terza persona, fra flashback e presente, Marguerite Duras racconta una storia del tutto evidentemente autobiografica – pur con qualche licenza poetica – che racconta di una madre difficile da definire se non con una sequela di aggettivi negativi e tipici di alcune sindromi psichiatriche. L’autrice ti trascina in un vortice di inganni familiari e tragedie mai dette, di odi fraterni e tentativi di protezione del più debole, di una mente e di una vita eternamente segnate dal marchio della sfiducia e del sotterfugio subito, dal più tragico ed evidente al più latente ma non per questo meno doloroso. Odio e dolore, freddissimi, altro che passione e caldo indocinese.

Mi resta questo senso di malessere nel sangue, quella sensazione di ghiaccio nelle vene di quando inciampi e ti risollevi un istante prima di rovinare al suono. Questo, e una frase bellissima, perché che la Duras sapesse scrivere no, non è minimamente in discussione:

“Sarebbe esistita se fosse stata scattata una fotografia, come altre immagini sono esistite in altre circostanze. Ma la foto non è stata fatta, la situazione era troppo insignificante per provocarla. Chi avrebbe potuto pensarci? Per fare quella foto, bisognava prevedere l’importanza di quell’avvenimento, di quell’attraversamento del fiume, nella mia vita. Ebbene, mentre esso accadeva, la sua importanza era ignorata da tutti. Solo Dio la conosceva.”

SCHEDA LIBRO
Autore: Marguerite Duras
Titolo: L’amante
Traduzione: L. Prato Caruso
Editore: Feltrinelli
Collana: Universale economica
Anno di pubblicazione: 1984
Pagine: 123
ISBN: 978-8807885921
Prezzo (Amazon.it, 15% sconto): cartaceo copertina flessibile: € 6,80; eBook: € 3,99

PROGETTI
1001 libri da leggere
N. 772 – L’amante di Marguerite Duras
Letti: 94; Da leggere: 907

  • 7/10
    - 7/10
7/10

Riassumendo

Non me lo aspettavo così: duro, a tratti durissimo, certamente doloroso.

Rispondi