A volte ti fanno una domanda e l’unica risposta che puoi offrire è: “Dipende” (segue nella mente un noto motivetto spagnoleggiante). Tipo, c’è stato un periodo in cui avevo delle pretese da fotoamatore serio e molto compunto, e regolarmente qualcuno mi domandava: “Chi è il tuo fotografo preferito?”. La risposta, ovviamente, “dipende” da un sacco di fattori, primo fra tutti la tipologia di immagini. Mi state chiedendo di un ritrattista da studio, di un artista immerso nel sociale (nettamente Lewis Hine) o di un fotografo in grado di catturare l’anima e l’essenza di un irripetibile momento musicale (e qui mi tocca dire mio fratello)? Appunto, dipende.
Ma se proprio, per motivi che in questo momento non riesco neppure a immaginare, mi trovassi di fronte ad una tragedia evitabile solamente con una mia risposta secca alla domanda “Chi è il tuo fotografo preferito?”, probabilmente farei il nome di Don McCullin.
Dispacci, il libro di Michael Herr che mi ha accompagnato in questi ultimi giorni di vacanza, è una fotografia di McCullin sviluppata su 292 pagine di racconti dal fronte. Corrispondente di guerra durante la guerra del Vietnam, Herr ha dato vita a quello che – con ogni probabilità – è uno dei migliori tre libri sui conflitti armati che siano mai stati scritti (e, parentesona, è giustamente inserito nella lista dei 1001 libri da leggere a tutti i costi). Avete presente “Apocalypse now” e “Full metal jacket”? Ecco, senza Herr non sarebbero mai venuti alla luce, e non solo per il suo ruolo (definito decisivo dallo stesso Kubrick) nella realizzazione del film. Herr ha segnato un’epoca identificando un modo nuovo, vero, tremendamente agganciato alla realtà di raccontare gli orrori che spensero un’intera generazione a stelle e strisce. Dispacci è privo di qualsiasi forma di pietismo, infinitamente lontano da una ossessione malata per il macabro, splendidamente in grado di raccontare la totale distanza fra il “raccontato” e il “vissuto”.
CITAZIONI
“Ovunque tu andassi ti sentivi dire: «Be’, spero che troverai una storia», e ovunque andassi la trovavi”.
“Continuo a pensare a tutti i ragazzi che son stati rovinati da diciassette anni di film di guerra prima di venire in Vietnam a farsi rovinare per sempre”.
SCHEDA LIBRO
Autore: Michael Herr
Titolo: Dispacci
Traduzione: M. Bignardi
Editore: BUR – Biblioteca Universale Rizzoli
Collana: 24/7
Pagine: 292
ISBN: 978-8817020930
Prezzo (Amazon.it, clicca qui per 15% sconto): cartaceo copertina flessibile: € 8,42
PROGETTI
1001 libri da leggere (qui la lista completa)
N. 707 – M. Herr, Dispacci
Letti: 81
Da leggere: 920
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8/10
Riassumendo
Una analisi lucida e infinitamente vera del conflitto in Vietnam regalataci da un vero reporter
è, questo di herr, uno dei meglio riusciti esempi di scrittura sui misteri dello spazio postmoderno, apre come meglio non di potrebbe la latteratura verso lo spatial turn, cambiando il paradigma narrativo da temporale a spaziale…
e la poesia minimalista e tardo minimalista romana e milanese per non parlare di quella del neolirismo dell’io narcisistico del proprio ombelico e delle piccole muffe delle proprie stanzette ancora ci angosciano…
gino rago