Di Hrabal, conoscevo un solo – e un po’ più che splendido – romanzo: Una solitudine troppo rumorosa, un libro che per motivi adesso troppo lunghi da raccontare ha segnato un pezzo della mia esistenza. Mi limiterò a scrivere soltanto questo: si trattò di una illuminazione di così lunga durata da impedirmi di fatto di affrontare una seconda opera dello scrittore ceco. 

A distanza di anni ritrovo Hrabal e mi innamoro nuovamente della sua scrittura, delle sua ironia nerissima, della tristezza profonda che pervade la sua letteratura. 

Treni strettamente sorvegliati

Treni strettamente sorvegliati affonda le sue radici nella biografia stessa del suo autore. La storia ci racconta di Miloš, giovane ferroviere nella Boemia occupata dai nazisti, e del suo tentativo di diventare uomo in ogni senso, incluso quello sessuale in un agognato incontro con la fidanzata dopo una prima pessima figura che lo ha portato a tentare di suicidarsi. Il contesto è quello tragico e inutilmente marziale dell’occupazione tedesca, e mentre gli altri impiegati di questa piccola stazione di provincia tentano di vivere un qualche genere di esistenza, le formazioni partigiane locali progettano un attentato contro un convoglio militare, uno dei “treni strettamente sorvegliati”. 

Tutto Hrabal è in queste pagine che sembrano troppo poche: il sarcasmo con cui è descritta la rabbia dell’ispettore (filonazista) delle ferrovie – “Lì corre la nostra speranza. La nostra gioventù. A combattere per un’Europa Libera. E voi qui? Stampate timbri sul culo della telegrafista” – il finale alla “guerra di Piero” che fa incontrare due uomini che “se ci fossimo incontrati da qualche parte in borghese, forse ci saremmo voluti bene, avremmo fatto due chiacchiere”, persino l’amore per i colombi che, in un ulteriore intreccio fra romanzo e biografia, furono forse l’ultima cosa vista da Hrabal prima di precipitare dal quinto piano dell’ospedale in cui era in cura. 

E i colombi non riuscivano a prender sonno, continuavano a tubare, cadevano nel sonno, si sentivano le loro penne, come sbattevano sulla parete.

Si parlò di suicidio, qualcuno disse invece che lo scrittore si era sporto dalla finestra per nutrire dei colombi. In questa incertezza, in questo sottile filo che separa volontà di morte e nutrimento vitale, c’è tutto Hrabal, immenso scrittore ceco. 

SCHEDA LIBRO
Autore: Bohumil Hrabal
Titolo: Treni strettamente sorvegliati
Traduzione: S. Corduas
Editore: e/o
Collana: tascabili e/o
Pagine: 115
ISBN: 978-8876419997
Prezzo (Amazon.it): cartaceo con copertina flessibile (€ 7,65), eBook (€ 5,99)

PROGETTI
1001 libri da leggere

  • 9/10
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Riassumendo...

Un capolavoro della moderna letteratura europea. Da non perdere.

3 pensiero su “Treni strettamente sorvegliati: un capolavoro”
  1. Buongiorno, per favore,
    amerei sapere la casa editrice che ha pubblicato la prima edizione CECA del libro « treni strettamente sorvegliati », non la trovo da nessuna parte !!
    Grazie in anticipo, Antonio, dalla Francia

  2. Buongiorno Antonio, da una prima (sommaria) ricerca sembrerebbe trattarsi della CS (Československý spisovatel), casa editrice che ha pubblicato circa 6.500 volumi dal 1949 fino al 1997, anno di chiusura. Dal 2008, il marchio è di proprietà di Cheap Books, Inc. (precedentemente KMa Cheap Books).

  3. GRAZIE mille per l’impegno !! Ho incontrato questa CS…ma mi é stato impossibile capire di cosa si trattasse ! Cordialmente, Antonio, Saint Yrieix les bois

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