Non saprei dire esattamente da quando, ma è almeno un anno che i social network sono popolati dal meme “Date una medaglia a quell’uomo” e da una serie quasi infinita di variazioni:
Ora, mi rendo conto che l’accostamento può far sorridere, ma una frase si è messa a saltellare nel mio cervello una trentina di volte mentre iniziavo, mi godevo e infine completavo la lettura di “Non luogo a procedere”, ultimo – e meraviglioso – romanzo di Claudio Magris: la frase, scolpita nella sua assoluta chiarezza, è: “Date un Nobel a quest’uomo!”
“Non luogo a procedere” è un romanzo a cui davvero non manca nulla: riferimenti culturali e storici altissimi, una trama affascinante come poche, una idea di fondo semplicemente geniale e assolutamente contemporanea. Magris racconta infatti la storia di “Museo della Guerra per l’avvento della pace”, apparente (o forse no) ossimoro che descrive l’ossessione collezionistica di un uomo apparentemente proteso sul sottile filo che separa il fascino delle armi di ogni genere e tempo e l’evidente inumanità del loro potere distruttivo. E se l’idea vi sembra piacevolmente adatta a un romanzo, andate qui: http://www.museodiegodehenriquez.it/ In quella curiosa e inimitabile città sospesa fra letteratura e realtà che è Trieste, il Museo c’è davvero.
E’ inevitabile che la storia personale di Magris e – quindi – il romanzo siano profondamente intrecciati con la città giuliana: da alabardato, ci tengo però a sottolineare che non è un interesse localistico e personale a muovere l’ondata di complimenti che sgorga dalla mia mente: la struttura di “Non luogo a procedere”, labirintica eppure coerente nel suo insieme, la scrittura dell’Autore – al limite della perfezione – e il tratteggio di personaggi forti- indimenticabili – fanno pensare ad un romanzo destinato a segnare un’intera epoca, e ad essere accolto, in un futuro neppure troppo lontano, nelle antologie scolastiche e universitarie.
In sintesi, a un millimetro dal capolavoro.
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9/10
Riassumendo
A un millimetro dal capolavoro assoluto.